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Castello di Fontignano

Il Castello di Fontignano, di cui rimangono solo parte della cinta muraria e delle torri, fu fortificato in età medievale sulla vetta di una dolce e sinuosa collina ai piedi della quale oggi si sviluppa l'intera frazione del Comune di Perugia. Poche sono le notizie del Castello giunte fino ai giorni nostri; però è certo che Federico Barbarossa trascorse qui alcuni anni e fece elevare la Chiesa di Santa Maria a pievania e la pose sotto la giurisdizione di Perugia insieme all'Hospitale. Nel 1361 ospitò alcuni congiurati perugini autori di un complotto aristocratico e sfuggiti all'arresto; questi molestarono ville e castelli del contado fino a quando Perugia inviò la Compagnia del Cappelletto per frenare la distruzione. Il Castello fu depredato nel 1387 dai Michelotti fuoriusciti da Perugia e da Guglielmo di Carlo Fiumi di Assisi; nel 1388 fu anche incendiato da Bernardino I della Sala, Guido da Siena e Avverando Tedesco. Nel 1402 si accamparono proprio nel Castello di Fontignano truppe fiorentine, papali e di Braccio Fortebraccio da Montone.

Nel XIV secolo la comunità di Fontignano era considerata appartenente al contado di Porta Santa Susanna, ma la revisione mappale effettuata da Francesco Cacciavillani tra il 1817 e il 1818 per illustrare la monumentale opera, inedita, di Annibale Mariotti (Memorie istoriche de Castelli e Ville del Territorio di Perugia, fine secolo XVIII) ha collocato definitivamente Fontignano nel Contado di Porta Eburnea.

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