Madonna col Bambino
La Madonna col Bambino è l'unica opera del Perugino che rimane in questa Chiesa; questa venne probabilmente realizzata con lo stesso cartone di quella realizzata nelle Chiesa di Santa Maria Maggiore a Spello. Sul basamento è indicato l'anno dell'opera: 1522, un anno prima della morte del pittore, e il nome del committente: Angiolus Toni Angeli, probabilmente signore del posto che gli commissionò l'opera come ringraziamento alla Madonna per la nascita di un erede maschio. Questa motivazione era infatti molto ricorrente ai tempi e lo testimonia l'elevato numero di riproduzioni di Madonne con bambino che lo stesso Perugino affresca in Umbria. Un tempo esternamente alla parete in cui si trova l'affresco il livello del terreno era più alto e per questo per molti anni infiltrazioni di umidità hanno rovinato notevolmente la qualità dell'affresco tanto da portare in tempi remoti, quando ancora non si conoscevano le tecniche di conservazione delle opere d'arte, ad alcuni ritocchi dell'affresco per farlo sembrare meno degradato. Da studi recenti si suppone che il ritocco abbia interessato soprattutto la parte inferiore dell'affresco: la Madonna infatti presenta una posizione innaturale, una movimento della veste molto rigido ed altri elementi che sono faticosamente attribuibili al Divin Pittore, sicuramente esperto nella riproduzione del soggetto femminile. All'orizzonte, sullo sfondo del quadro, oggi non si vede più nulla ma è plausibile pensare che vi fossero le tipiche colline umbre che l'artista introduceva in ogni sua opera. Si dice che l'affresco durante un'epidemia di peste fu anche ricoperto con uno strappo di calce, che poi fu staccato per riportare l'opera all'originario splendore.